05/05/2016

Intervista a Roberto Ceccarelli ed Erberto Lamera


Roberto Ceccarelli è autore, insieme a Erberto Lamera, del libro “Una web radio aziendale contro la crisi”, testo che fornisce consigli pratici e teorici sull’importanza della radio per un’azienda.

Roberto Ceccarelli – Da anni si interessa al miglioramento del rapporto tra persone e ambiente di lavoro, al superamento delle differenze generazionali in azienda e all’armonizzazione tra strumenti di controllo e sviluppo del business e dinamiche relazionali. È managing partner di bizibee Srl, consulente di multinazionali e PMI, e precedentemente dirigente aziendale, in Italia e all’estero, sia nell’area Finanza, Controllo, Governance che in quella Organizzazione e Risorse Umane. Laureato in Economia Aziendale all’Università Bocconi con specializzazione post laurea in Mediazione sociale ed organizzativa.

Erberto Lamera – Esperto in Amministrazione Finanza & controllo, con esperienza dirigenziale in tutte le aree amministrative aziendali, comprese quelle del personale, maturata in aziende multinazionali. Ha competenze di operazioni societarie quali fusioni, cessioni e acquisizioni rami aziendali, analisi di bilancio e redige perizie giurate per il tribunale in qualità di revisore. Consulente di management e gestione aziendale per servizi alle imprese, in particolare PMI. Attento alla crescita professionale ed alla motivazione delle persone per il raggiungimento degli obiettivi nel contesto della organizzazione aziendale.

Ho formulato alcune domande a Roberto ed Erberto, inerenti il mondo della web radio e della radio in store, e li ringrazio per le accurate risposte fornitemi.

1) Oggi, quanto è importante che aziende, associazioni e privati creino media personali?

Ceccarelli:

Vedo due grosse opportunità ed un rischio nella libertà di creare e condividere in modo esteso i propri contributi.

La rete è un’enorme cassa di risonanza, che può amplificare il segnale in modo gigantesco.

La prima opportunità è dare voce a idee e progetti di interesse comune (fuori dalla logica delle lobby economiche) che altrimenti filtrate dai canali editoriali ufficiali potrebbero avere scarsissime probabilità di essere divulgate.

La seconda è, come nel caso di una web radio, permettere a tanti imprenditori e professionisti di gestire in autonomia e con un investimento sostenibile la promozione della propria attività.

Il rischio invece è che si riversino in rete contenuti fake, fasulli. Potenzialmente tutti possono scrivere di tutto, ma penso che la veridicità di quanto scritto dovrebbe essere sempre garantita e protetta, poiché noi esseri umani siamo manipolabili più facilmente di quanto possiamo immaginare (la storia professionale di Edward Bernays lo insegna).

Concludendo ritengo che poter creare media personali sia potenzialmente un vantaggio per la comunità, ma attenzione ad utilizzare questa possibilità con professionalità e consapevolezza degli effetti che può produrre.

Lamera:

Lo sviluppo delle nuove tecnologie e dei nuovi mezzi di comunicazione ci invitano (o meglio ci costringono) ad interagire con tutti, enti istituzionali, varie testate giornalistiche, tv, radio.

Cioè che tutte le parti che noi riteniamo utili e di nostro interesse per la nostra vita professionale e privata. Tutto questo se non lo facciamo corriamo il concreto rischio di venire tagliati fuori.

Comunque è necessario fare una selezione di tutte queste informazioni con le quali veniamo “bombardati”. Dobbiamo controllare sia la fonte sia la loro qualità.

2) In un mondo in cui vi è un’infinità di offerta, quale consiglio darebbe al generico esercente che intenda emergere dal mare magnum?

Ceccarelli:

Di rivolgersi a gente esperta di marketing e comunicazione perché sono tante le variabili da considerare che devono essere incasellate in modo efficace.

Solo per citarne alcune che ho affrontato nel passato.

Quanto e come trasmetto? a chi mi rivolgo? per stimolare quale azione, esempio, far conoscere offerte, il mio marchio, l’apertura di uno store o fidelizzare clienti, avvicinare quelli potenziali?

Che budget ho?

Come si integra il progetto di una web-radio nel progetto complessivo di comunicazione?

La web radio per un’azienda è un ottimo mezzo a costi contenuti ma a monte devono essere chiare le strategie di comunicazione e di marketing.

Lamera:

In questo caso è necessario documentarsi ed avere un minimo di conoscenza sull’argomento. Quindi anche il generico esercente non nè è esonerato.

Se intende emergere deve fare uno sforzo ulteriore e farsi aiutare da una terza parte, che può essere un consulente, oppure le associazioni di categoria o via di questo passo.

Su questo punto temo che siamo un po ancora indietro.

3) Come pensa possa influire sul fatturato la creazione di una radio in-store?

Ceccarelli:

Fatte salve le considerazioni esposte nella precedente risposta, c’è un modo diretto che consiste nell’invogliare il cliente a comprare.

E c’è un modo indiretto, quando la web-radio aziendale si occupa e offre servizi utili anche ad altri stakeholder (collaboratori, fornitori, ecc.), aumentando il loro engagement, mettendoli nelle miglior condizioni per promuovere i prodotti/servizi di un’azienda.

L’insieme dei due approcci, se ben fatto, ha un riscontro pratico non solo sul fatturato ma anche sui margini di vendita.

Lamera:

Se fatta con criterio e mantenuta altrettanto attentamente, penso sia una delle chiavi strategiche aziendali, sopratutto per il marketing e per il personale.

Un pò tutti gli attori aziendali ne possono beneficiare. Il fatturato nè viene influenzato di conseguenza. La crescita si ottiene a seguito di investimenti su tutti gli stakeholder aziendali, primi i clienti.

4) Quale pensa possa essere il futuro dei media personali, dal punto di vista tecnologico e promozionale?

Ceccarelli:

La cattura del cliente, in certi settori, è spesso giocata sull’emozione.

Le nuove tecnologie stimolando suoni, immagini, colori, luci, profumi in modo coordinato possono trasformare la visita di un punto vendita in un’esperienza sensoriale che prosegue anche dopo essere usciti fisicamente dal negozio,

Quindi penso che potenzialmente ci siano tutte le condizioni che permettano di rendere i media personali degli ottimi veicoli promozionali specialmente quando sono parte di una strategia di comunicazione più ampia.

Lamera:

Quì credo sia molto difficile prevederlo.

Come accadde già in passato lo sviluppo tecnologico può essere anche il frutto imprevisto di qualche invenzione quasi inattesa. Come accadde per esempio per Internet e Facebook. Certamente lo sviluppo tecnologico ci sarà ma sarà difficile prevederne le varie tappe e sopratutto i tempi in cui avverrà.

5) Secondo Lei, il web avrà la possibilità concreta di rendere obsoleto il broadcasting terrestre?

Ceccarelli:

Non sono un tecnico però mi domando e se anche il web fosse ormai obsoleto?

Ho letto recentemente che è stato verificato in laboratorio uno stato della materia fino ad oggi solo teorizzato dai fisici. Aprirebbe la strada ai computer quantistici con una possibilità di gestire algoritmi con capacità esponenzialmente superiori, uscendo dai limiti del mondo binario e dalla rete di pc così come è conosciuta oggi.

Tornando al presente, è possibile che il web mandi in soffitta il broadcasting terrestre? Forse dipende soltanto dalla percentuale di consumatori che saranno in grado di collegarsi al web rispetto a quelli ancorati al vecchio sistema di trasmissione.

Lamera:

Non penso che possa avvenire (almeno nel breve), anche se è sicuro che il web avrà una parte sempre più importante. E’ già successo, mi pare in passato, che la radio tradizionale venisse data per “spacciata” a causa delle reti televisive, salvo poi risorgere come avviene anche oggi con gli “odiens” delle radio istituzionali e non.