06/12/2016

Intervista al Prof. Ordanini – docente di Marketing all’università Bocconi di Milano


Qualche tempo fa è uscito su Wired un articolo particolarmente interessante sulle radio in store, che mostra quello che diciamo da sempre al nostro pubblico: la radio in store è uno strumento importantissimo per le aziende.

L’articolo, firmato da Luca Zorloni, riprende la ricerca del professore Andrea Ordanini, docente di Marketing all’Università degli studi Bocconi di Milano.

Ho avuto il piacere di potere porre al professore alcune domande sulla ricerca promossa dal suo dipartimento:

Lo studio realizzato dal dipartimento ha mostrato che la radio in store permette alle aziende di aumentare il tempo di permanenza dei clienti all’interno dei locali. Sommando i risultati della ricerca, consiglierebbe ad un’attività di investire su una radio personalizzata per il proprio business?
La ricerca non ha stimato direttamente l’impatto della radio instore sui tempi di permanenza. A tal proposito ci sono già ricerche internazionali che l’hanno comunque dimostrato. La nostra ricerca ha evidenziato che una gestione professionale della radio instore è un elemento che facilità lo store design, l’identità di marca, l’ambiente di lavoro e l’esperienza d’acquisto.

Se dovesse concentrare in un breve commento la ricerca, direbbe che essa rispecchia le aspettative di risultato o che si tratta di risultati inattesi? 

E’ risultato abbastanza inatteso l’elevato impiego di modalità di utilizzo di radio in store ‘non professionali’, impiegando chiavette usb con compilations ‘artigianali’ fatte dal responsabile del punto vendita. Così come il fatto che i dipendenti del negozio non vengono minimamente coinvolti nella definizione dei contenuti.
L’esigenza di avvalersi di aziende e di professionisti per la realizzazione di una radio in store, a suo parere è adeguatamente percepita dagli imprenditori e dagli esercenti?

Non molto.

Pensa che l’evoluzione della radio in store e del digital signage potrà apportare una maggiore interattività tra gli utenti finali e l’azienda? E come valuta tale possibilità per la crescita economica di un’azienda?  
Penso di sì, soprattutto il digital signage, che vedo come una interessante opportunità per rivedere le modalità di interazione con il consumatore nel punto vendita.
Ringraziamo moltissimo il professore per avere risposto alle domande, e ci auguriamo che si comprenda come l’improvvisazione, in un campo molto delicato come quello della radio in store e del digital signaging, possa rappresentare un problema.
Colgo l’occasione per ricordare un detto tanto storico, quanto realistico: “Se pensi che un professionista costi tanto, pensa a quanto ti costerà un incompetente”.